Camminare in natura con il cane in modo consapevole

Camminare in natura con il cane in modo consapevole

Dalla mia ultima gita in montagna di pochi giorni fa, mi sono resa conto che nonostante articoli dedicati, servizi televisivi e quant’altro, anche nell’estate 2018 ci sono persone che salgono su percorsi di montagna a 2000 metri e oltre con semplici sandali ai piedi! Anche se ormai si arriva comodamente ovunque senza fare sforzo,un paio di scarponcini da trekking si dovrebbero comunque indossare per camminare in montagna, fosse anche solo per scendere dalla funivia ed entrare in un ristorante per il pranzo!

Questo pensiero mi dà quindi lo spunto per riscrivere concetti già detti e scritti per quanto riguarda il camminare in natura con il nostro cane e completare il discorso con alcuni suggerimenti raccolti alla serata che abbiamo organizzato sul ritorno naturale del lupo (qui l’articolo).

Ci sono infatti nuovi consigli per chi cammina nella natura, proprio legati alla presenza del grande predatore. Niente paura: non si tratta di un rischio per voi, solo di alcune cautele per la convivenza pacifica.

Partiamo dall’inizio di una escursione con la scelta dello zaino: deve essere comodo, non troppo grande né troppo piccolo, leggero ma robusto ed impermeabile. Controllate che il modello da voi scelto abbia già inserito l’apposito copri zaino in caso di pioggia, al contrario lo potrete acquistare a parte.
Nello zaino metterete una borraccia con l’acqua per voi e una aggiuntiva per il vostro cane (ricordate anche la ciotola, gli serve molta acqua in estate). Una felpa e una maglietta in più sono sempre utili, così come un kway ed un paio di calze di ricambio, un telo per asciugare il cane, un kit primo soccorso per voi e uno per il vostro cane.

Per l’alimentazione, pensate ad una piccola borsa termica che possa contenere il cibo per voi e qualcosa per il cane. Ricordatevi il miele: è utilissimo per dare energia al cane ed aiutare la muscolatura stressata a riassorbire l’acido lattico, senza rischiare di cariare i denti del cane! Se volete, il miele è utile anche per noi umani, per lo stesso motivo.

Ricordate un guinzaglio di scorta e la museruola, perché se volete ad esempio prendere la funivia è obbligatorio averla con sé: non vi è obbligo di farla indossare al cane, ma deve restare ben in vista per gli addetti. Il motivo di tale richiesta? Presto detto: in caso di necessità vi debbano evacuare dalla cabina, il cane deve essere portato via in piena sicurezza senza mordere per la paura i soccorritori! Direi che è un ulteriore motivo per prendersi tempo di insegnare al cane ad indossarla.

Zaino pronto? Allora via, si parte!
Ma dove andare?

Potete scegliere tra millemila percorsi e destinazioni. Se scegliete la montagna informatevi se nei rifugi della zona accolgono il cane, mentre voi vi scaldate o pranzate, al caldo o all’ombra a seconda della stagione! Al contrario, vi organizzerete con un pranzo al sacco: ricordate allora un plaid o un sedile imbottito, vi sarà davvero comodo.

La montagna è una destinazione bellissima, ma esattamente come per noi anche per il cane valgono alcune regole: se non sono abituato a camminare a lungo e a fare dislivelli importanti, è meglio scegliere un percorso facile inizialmente. Abbiate cure delle zampe del vostro cane, noi indossiamo calzature apposta, loro no.
In inverno con la neve controllate spesso le zampe del vostro cane, per evitare accumuli di ghiaccio tra le dita. Fate attenzione invece a tagli e scottaure in estate: rocce, sassi e anche il terreno possono essere roventi per i loro polpastrelli.

Scegliete con cura il percorso: in montagna non tutti i sentieri hanno ombra e punti acqua dove rinfrescare il cane. Il caldo per un uomo è caldissimo per il cane: oltre ad un colpo di calore rischia un colpo di sole, meno conosciuto del primo ma altrettanto pericoloso.
Non fate i super-eroi e non chiedete troppo ad entrambi: se poi il cane lo devono portare a valle i soccorritori, li pagherete per il servizio, oltre ad aver messo tutti in pericolo. Se siete alle prime esperienze potete contattare una guida escursionistica e farvi accompagnare.

Qualsiasi posto voi scegliate, informatevi in anticipo se il cane può accompagnarci. Ci sono infatti Parchi Nazionali dove il cane può fare solo sentieri indicati dal Parco stesso e non può essere lasciato libero dal guinzaglio, per non disturbare la fauna.

Ricordatevi anche di chi in montagna lavora: allevamenti e pastorizia richiedono spazi e rispetto.

Dalla serata dedicata al lupo abbiamo imparato alcuni nuovi suggerimenti per la convivenza. Può darsi infatti che lungo il sentiero incontriate un cartello che dice: “ATTENZIONE IO LAVORO QUI!” accompagnato da una bella immagine di un grosso cane in mezzo ad un gregge. Sono avvisi dedicati agli escursionisti per indicare che in quel pascolo vi sono cani da protezione del gregge, detti cani da guardiania.

Negli ultimi anni, i pastori che gestiscono pascoli montani si sono dotati di protezioni contro eventuali attacchi di lupi. Il lupo sulle Alpi è tornato ed è un dato certo, che richiede nuove attenzioni per chi con gli animali ci lavora. Oltre alle reti elettrificate, i pastori più illuminati si sono dotati di cani da guardiania. Questi cani vivono e lavorano a stretto contatto con il gregge per proteggerlo e se noi ci avviciniamo troppo si mettono in allerta.

Se vediamo un gregge di pecore è bene richiamare il nostro cane e metterlo al guinzaglio. Se possibile, valutate di cambiare sentiero e passare a distanza. In caso di attraversamento forzato di un gregge non agitatevi, non fate gesti bruschi e soprattutto non guardate fisso negli occhi del cane da guardiania: potrebbe scambiare il vostro sguardo per una minaccia. Teniamo il nostro cane vicino e allontaniamoci con calma.
Trovate in fondo a questo articolo un bel volantino esplicativo del Progetto Life Wolfalps.

Camminare in natura in modo consapevole vuole dire farlo con il cane e non solo: queste regole per l’incontro con i cani da guardiania valgono anche per coloro che frequentato la montagna con bambini al seguito, oppure in mountain bike. I bambini piccoli potete prenderli in braccio, i più grandicelli per mano, non lasciateli andare a vedere o toccare le pecore da soli e senza il consenso del pastore. Lui sta lavorando e anche i suoi cani!
Per i ciclisti: fermatevi e scendete dalla bici così da passare con calma oltre al pascolo, mettendo la bici tra voi e le pecore o il cane da guardiania che vi tiene giustamente d’occhio. Non date motivo di allarme all’animale: il rispetto per tutti è importante.

E per quanto riguarda il lupo?

In realtà, le possibilità di incontrarlo sono davvero basse e i casi di aggressione all’uomo sono praticamente inesistenti da noi: non fate troppo caso all’allarmismo giornalistico che periodicamente sembra prendere il sopravvento. Il lupo teme l’uomo e si allontanerà spontaneamente. Valgono le regole per ogni animale selvatico: non dategli motivo di allarmarsi, non cercate di avvicinarlo anche se sembra in difficoltà, non siate una minaccia per i cuccioli.

Se avrete la fortuna di vederne un esemplare di lupo in lontananza, ammiratelo con il rispetto che si deve ad un grande protagonista della natura.

Buoni passi.

Cristiana

Con l’associazione PEC organizziamo le Passeggiate Educative Cinofile: camminate per cani e padroni create con cura per le esigenze di tutte, rispettose del benessere del cane e degli aspetti più utili ed educativi che il contesto naturale può offrirci. Trovate qui più informazioni sulle nostre passeggiate con il cane!

volantino informativo Progetto Life Wolfalps

 

Il Naturale ritorno del Lupo – Serata divulgativa a Ghemme (NO)

Il Naturale ritorno del Lupo – Serata divulgativa a Ghemme (NO)

Il Naturale ritorno del Lupo

Giovedì 28 giugno si è tenuta la serata dedicata al Naturale ritorno del Lupo sulle Alpi, organizzata da PEC e da Sentieri Natura.

Tito Princisvalle e Mauro Bettini, Guardiaparco del Parco della Valle Sesia con la dott.ssa Iolanda Russo e la tesista Ilaria Pastori ci hanno illustrato il loro lavoro di questi anni svolti sulle orme del lupo, con un ospite speciale: il lupo trovato morto in Valsesia pochi mesi fa, recuperato e imbalsamato dopo gli esami scientifici.

I relatori hanno parlato per quasi tre ore del loro lavoro, dei monitoraggi e della raccolta materiale nelle nostre valli, attraverso segnalazioni dei residenti o tramite percorsi prestabiliti. Ci hanno regalato moltissimo materiale ed informazioni utili sulle quali ragionare. Noi ve ne raccontiamo una parte…

Hanno portato innanzitutto informazioni utili sulle ricerche in corso, sulla situazione attuale della presenza del lupo e sulle problematiche che questa naturale ripresa della presenza può andare a portare per le persone e per le attività di allevamento.

C’è stata soprattutto molta curiosità per le ricerche che hanno coinvolto da vicino le nostre zone: oltre al lupo recuperato in Valsesia alla Bocchetta della Boscarola e presente in sala, un secondo esemplare è rimasto ucciso in un incidente stradale a Romagnano Sesia. Sono state poi portate le tracce utilizzate per gli studi raccolte nelle zone tra le colline novaresi e la Valsesia e le immagini di un lupo fotografato nella notte sulle colline ghemmesi.

Si tratta però di esemplari di passaggio, in dispersione o in esplorazione dalle valli confinanti. Al di là delle molte segnalazioni o degli articoli di giornale, spesso non verificabili, incerte o riguardanti cani, nelle nostre zone non è infatti ancora presente un branco stabile, ma solo esemplari di passaggio. Vi è un branco in Valsessera, nel biellese, da cui arriva l’esemplare che era presente in sala, riconosciuto proprio grazie al lavoro di catalogazione e di raccolta delle tracce svolto in questi anni.

Nel 1900 il lupo sulle nostre montagne era estinto, ma grazie al progressivo abbandono dei pascoli e della montagna per vivere e lavorare in pianura, la natura è tornata a prendere il suo posto creando l’habitat adatto al ritorno del lupo.
Il lupo in Italia è stato protetto con specifiche leggi a partire dagli anni 70. Erano rimasti pochi esemplari nel cuore dell’Appennino e da lì pian piano il lupo si è spostato in maniera naturale ed è arrivato fin da noi.

Ad aiutare il ritorno del lupo è stato anche l’uomo suo malgrado, reintroducendo animali estinti come gli ungulati quali i cinghiali, i cervi, i caprioli, gli stambecchi che restano il cibo preferito dal lupo.

Certo è che la pastorizia ha risentito del ritorno del lupo in quanto sia gli animali allevati che i pastori non erano più abituati a difendersi dal grande predatore.

Tramite il Progetto Lupo prima, e il Progetto Life Wolfalps dopo, molto lavoro è stato fatto in questi ultimi anni per sensibilizzare le persone che vivono di allevamento, aiutandoli a difendersi e proseguire il loro lavoro limitando i danni, in modo da non dover abbattere soggetti preziosi per la biodiversità.

Grazie alla donazione di cani da guardiania, nello specifico il meraviglioso e tutto italiano cane da pastore maremmano-abruzzese, recinti elettrificati dove ritirare il bestiame la notte, l’appoggio di veterinari, studiosi del settore e donazioni di cibo per cani a chi aderiva al progetto, si è riscontrato che le predazioni dovute al lupo sono sensibilmente diminuite.

I relatori hanno anche raccontato come e dove è stato ritrovato il corpo del lupo morto, quali esami gli sono stati fatti e le probabili cause della morte.
Noi siamo stati onorati di poter ammirare il suo splendido corpo imbalsamato che verrà esposto definitivamente presso il museo Calderini di Varallo.

Una speciale nota ci è stata regalata per noi che amiamo camminare in natura accompagnati dai nostri cani. Sempre il Progetto Life Wolfalps ha creato dei volantini e della cartellonistica speciale per avvisare chi frequenta i sentieri di montagna o comunque vicino a pascoli, che questi ultimi sono protetti da cani da guardiania e quindi come comportarsi in modo corretto con loro, che stanno facendo un lavoro molto delicato e prezioso.

Se la presenza del lupo difficilmente potrà causare qualche problema ai cani o alle persone, da cui scappano in maniera istintiva, ci vuole attenzione e rispetto nei riguardi degli allevamenti sul territorio che sono impegnati nella gestione di questo ritorno del predatore.

Infatti è bene ricordare che se incontriamo i cartelli di avviso o se ci avviciniamo ad un gregge, il nostro cane andrà condotto al guinzaglio, se possibile cambiare sentiero per non disturbare o creare confusione tra il bestiame e i cani sorveglianti. Il volantino ci indica anche di non gridare e gesticolare in modo frenetico, di non fissare i cani da guardiania direttamente negli occhi (cosa per altro valevole per tutti i cani che si possono incontrare) di tenere in braccio o per mano i bambini e se siamo in bicicletta, di scender da questa e con calma passare oltre il pascolo.

Insomma, un corretto approccio e una buona gestione della nostra passeggiata è fondamentale per non creare problemi al lavoro degli allevatori ed evitare incidenti con i cani che proteggono le greggi.

Tutte queste informazioni le potete trovare anche sul sito ufficiale del Progetto Life WOLFALPS, che vi invitiamo a consultare: www.lifewolfalps.eu

Il naturale ritorno del Lupo  – Serata divulgativa a Ghemme (NO)

Il naturale ritorno del Lupo – Serata divulgativa a Ghemme (NO)

PEC Progetto Educativo Cinofilo e Sentieri Natura vi invitano giovedì 28 giugno a Ghemme (NO) presso la Sala dell’Oratorio Beata Panacea alla serata informativa sul ritorno del lupo sulle nostre Alpi.

Chi conosce bene i ritmi della natura e quanto l’uomo ha influito su di essi, in particolare sulla catena alimentare, togliendo spesso il vertice di una piramide, che ormai ha una forma strana, sa che il lupo, grande predatore, stava in cima alla piramide anche sulle nostre Alpi. Dopo secoli di vuoto eccolo che torna a riprendere in piccola parte il suo posto! Che dire? Ben tornato Lupo! Vi invitiamo quindi a conoscerlo di più, a capire come sia tornato, che cosa implica il suo ritorno. Senza conoscenza non c’è rispetto! Vi invitiamo alla serata pubblica il 28 giugno a Ghemme.

Parleremo dei risultati delle ricerche e dei progetti di monitoraggio.

Relatori: Tito Princisvalle e Mauro Bettini, Guardaparco del Parco Valle Sesia, che si sono occupati del monitoraggio sulle Alpi Valsesiane nell’ambito del Progetto WOLFALPS;
Iolanda Russo dottoressa Forestale e Ambientale;
Ilaria Pastori tesista per l’Ente Parco Valle Sesia.

Argomenti:
. Etologia del lupo italiano
. Monitoraggio e transetti per approfondire il ritorno naturale del lupo
. Cani da guardiania e pastorizia.
. Gestione dei cani in libertà nelle aree protette.

Foto di copertina tratta da Lifewolfalps

Per informazioni: [email protected]

PEC Progetto Educativo Cinofilo